Quale misura dare a questa solitudine?
se il dolore mi impartisse ancora i vecchi colpi
quella nudità essi l’un con l’altro coprirebbero
la sua vesta era il ritmo innominato
ma ora io soffro il tempo inerme
con un moto in cui nulla lascio scorrere
la mia intera marea si perde nella sua misura
più non piange il cuore pur se la bocca grida
quando ci sarà del mio dolore un anno nuovo
e quando sarò vicino ancora alla tristezza
per la quale languisco nei giorni resi sordi
ah quando arderà nel suo colore nero
al capo d’anno come la vidi un tempo
la vasta cicatrice dell’agosto in fiamme?
da Sonetti e poesie sparse (Einaudi, 2010)