Tomas Tranströmer

Sweden Nobel Literature

 

La cima

Con un sospiro gli ascensori iniziano a salire
in alti edifici fragili come porcellana.
Fuori sull’asfalto si fa caldo il giorno.
I segnali hanno le palpebre abbassate.
La terra una salita  verso il cielo.
Cima dopo cima, nessuna vera ombra.
Voliamo avanti a caccia di Te
per l’estate in cinemascope.
E di sera sono un vascello
a luci spente, a giusta distanza
dalla realtà, mentre a terra
nei parchi fluisce l’equipaggio.

 

Poesia dal silenzio (Crocetti, 2001), trad. it. M. C. Lombardi

Tomas Tranströmer


Aprile e silenzio

La primavera giace deserta.
Il fossato di velluto scuro
serpeggia al mio fianco
senza riflessi.

L’unica cosa che splende
sono fiori gialli.

Sono trasportato dentro la mia ombra
come un violino
nella sua custodia nera.

L’unica cosa che voglio dire
scintilla irraggiungibile
come l’argento
al banco dei pegni.

 

La lugubre gondola (BUR Rizzoli, 2011), a cura di G. Chiesa Isnardi)

Tomas Tranströmer

Mistero per strada

Si posò la luce del giorno sul viso di un uomo addormentato.
Gli giunse un sogno più vivido
ma non si svegliò.

Si posò l’oscurità sul viso di un uomo in cammino
tra la gente nei raggi di sole
forti e impazienti.

D’un tratto si fece buio come per il temporale.
Io ero in una stanza che conteneva tutti gli istanti –
un museo di farfalle.

Tuttavia il sole era forte come prima.
I suoi pennelli impazienti dipingevano il mondo.

 

Antologia della poesia svedese contemporanea (Crocetti, 1996)