Tiziano Fratus

Un falegname di faglia

Non esiste storia antica degli aironi
e non esiste storia moderna dei platani.
Non esiste storia contemporanea dei ghiri
e non esiste storia famigliare in foglie.
La cascata ruggisce e ingrotta,
allieta e mortifica le radici dei pini
che abitano aggrappati alle rocce,
ammaestra il suono del tuono.
Esiste finché sa gonfiare i fianchi
e allungare i piedi in spume.
Soltanto i pesci, quando càpita,
iniziano a credere che il Sovrano
– dispotico, evvero – delle Acque
smetta di viaggiare orizzontalmente.
Cos’è dunque questo pensiero che cammina,
se non una raccolta di segni e foglie e pelli,
una scatola odorosa di radici e cortecce,
l’opera incerta di un modesto falegname
della parola, momentaneamente issatosi
sulla faglia ai margine del mondo abitato?

 

© Inedito di Tiziano Fratus

Tiziano Fratus

fratus interno poesia
Nido per animi leggeri

Quanto sai essere leggera,
quando il vento passa fra i tuoi capelli di creta.
Fai pulizia, fra le foglie e i ramoscelli.
L’ordine ha valore di rinascita, mi ripeti.
Le uova non sono ancora state deposte,
ma le aspetti, a giorni, non appena
i ciliegi saranno in fiore.
Le rondini non sono rincasate, le opportuniste.
Allunghiamo lo sguardo a mezzogiorno,
socchiudi le palpebre e annusi l’aria,
con la punta del naso ci tocchiamo e sorridiamo.
Siamo noi i prossimi animali che avranno le ali, prometti.
Non è che le parole si regalino senza nulla in cambio.
Ogni minimo pensiero ha un costo in ore-sonno.
Coltivare la visione pretende acqua fresca, di sorgente.
Le radici scavano e scavano,
nel mare secco della terra,
di fronte alle mura di Troia.

 

Vergine dei nidi. Poesie creaturali (Feltrinelli, 2017)