Rosita Copioli

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Notte preziosa più dell’ebano

Questa notte, notte di delizia solitaria,
notte preziosa più dell’ebano,
profumata, questa notte ero tutta presa
e pure espansa, dentro il tuo abbraccio.
Mi aveva avvolta la nube della proprietà.
Io ero tornata. Il mio corpo era tornato
al suo corpo. L’appartenenza e la proprietà
erano sanciti di nuovo.
Mi sono resa conto di nuovo, di notte,
cosa vuol dire appartenenza e proprietà.
Se sei lontano, da tempo, credi
di mantenere. Solo il mistico mantiene
la realtà. Finché non lo diventi,
tu la devi avere nel corpo. Capisci
cosa è di diverso la lontananza
da quella presenza che hai in te.
E allora capisci
quanto è preziosa la presenza
oltre la presenza, quanto sei prezioso tu
in ogni goccia di tempo di presenza.

 

Le acque della mente (Mondadori, 2016)

© Foto di Flavio Marchetti

Rosita Copioli

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Scrivevo un tempo

Scrivevo un tempo solo mossa dal dolore;
non più, hai rovesciato la mia vita.
Del tanto dolore che mi hai dato
se mi ricordo non importa,
conta solo la gioia, e questa
segna da tempo il tempo.
Una gioia segnatempo,
come la lancetta di un orologio
fuori controllo, definitivo,
segna i battiti del mio cuore,
e del tuo.
Sapessi come era caldo.
Saldo sotto quel petto amato,
quel battito di uccello,
quel battito di ali
che ventilavano il sangue,
mentre lo slancio mi toccava,
mi invadeva, e imitavo il tuo cuore
per amore.

Animali e stelle (Stampa, 2009)