Raymond Antrobus


Happy Birthday Moon

Dad reads aloud. I follow his finger across the page.
Sometimes his finger moves past words, tracing white space.
He makes the Moon say something new every night
to his deaf son who slurs his speech.

Sometimes his finger moves past words, tracing white space.
Tonight he gives the Moon my name, but I can’t say it,
his deaf son who slurs his speech.
Dad taps the page, says, try again.

Tonight he gives the Moon my name, but I can’t say it.
I say Rain-nan Akabok. He laughs .
Dad taps the page, says, try again,
but I like making him laugh. I say my mistake again.

I say Rain-nan Akabok. He laughs,
says, Raymond you’re something else.
I like making him laugh. I say my mistake again.
Rain-nan Akabok. What else will help us?

He says, Raymond you’re something else.
I’d like to be the Moon, the bear, even the rain.
Rain-nan Akabok, what else will help us
hear each other, really hear each other?

I’d like to be the Moon, the bear, even the rain.
Dad makes the Moon say something new every night
and we hear each other, really hear each other.
As Dad reads aloud, I follow his finger across the page.

 

*

 

Buon compleanno Luna

Papà legge ad alta voce. Io seguo il suo dito sulla pagina.
A volte il dito si muove oltre le parole, segna lo spazio bianco.
Ogni sera lui fa dire alla Luna qualcosa di diverso
al figlio sordo che biascica le parole.

A volte il dito si muove oltre le parole, segna lo spazio bianco.
Stasera lui dà alla Luna il mio nome, ma io non lo so dire,
il figlio sordo che biascica le parole.
Papà tocca la pagina, dice, riprova.

Stasera lui dà alla Luna il mio nome, ma io non lo so dire.
Dico Rain-nan Akabok. Lui ride.
Papà tocca la pagina, dice, riprova,
ma a me piace farlo ridere. Ripeto il mio errore.

Dico Rain-nan Akabok. Lui ride,
dice, Raymond tu sei qualcos’altro.
A me piace farlo ridere. Ripeto il mio errore.
Rain-nan Akabok. Cos’altro ci aiuterà?

Lui dice, Raymond tu sei qualcos’altro.
Io vorrei essere la Luna, l’orso, perfino la pioggia.
Rain-nan Akabok, cos’altro ci aiuterà
a sentirci l’un l’altro, davvero sentirci l’un l’altro?

Io vorrei essere la Luna, l’orso, perfino la pioggia.
Papà fa dire alla Luna qualcosa di diverso ogni sera
e ci sentiamo l’un l’altro, ci sentiamo davvero l’un l’altro.
Mentre Papà legge ad alta voce, io seguo il suo dito sulla pagina.

 

Da :
Raymond Antrobus, The Perseverance, cura e traduzione di Giorgia Sensi, prefazione di Kate Clanchy, postfazione di Anna Maria Farabbi. LietoColle Editore, 2020