Rape rosse
Da quando mia madre, bella la faccia affilata dai novant’anni,
con voce che pesca nel fondo
tradisce il rimpianto
di non aver avuto scarpe coi tacchi a sostenere le gambe
al tempo che erano buone, io
io, mio malgrado fedele a mio padre
che sciolto nel buio singhiozza,
esco nel campo a zappare rivoltando rabbiosa zolla su zolla
per trovare la terra
e piantarvi le rape rosse che come noi grossolane nel sangue
sapranno soltanto
sporcarmi di lutto e vergogna le mani.
© Inedito di Daria De Pellegrini