Ludmila Dyachenko


Книжка кафки на підтримку абсурду останніх тижнів,
Келихи з вином на підтримку вчорашнього свята.
Трохи важко – в очі правді та вигадці книжній:
І наша історія мов зранку ковдра зім’ята.

«За майбутнє», – ти кажеш, піднявши руку й кивнувши до шибки,
За якою квадрати та еліпси простору і німоти.
І рентген на душі не показує, чого вона дибки
Уже поспіль кілька років. Можеш вгадати – розумна ж – ти.

Що їй треба? що їй легко у шибках і ковдрах не сидиться?
Що вона чужі сушені весла складає в туман?
Перспектива злітає з очей, як із рук зголодніла птиця…
Так що завтра, і тиші, і кафки, і птиці нема…

*

Un libro di kafka supporta l’assurdo delle ultime settimane,
bicchieri di vino supportano la festa di ieri.
Un po’ difficile guardare negli occhi la verità e l’invenzione letteraria:
e la nostra storia è come una coperta sgualcita al mattino.

“Al futuro”, – dici, sollevando la mano e omaggiando la finestra,
dietro cui ci sono quadrati ed ellissi di vastità e di mutezza,
e i raggi X all’anima non mostrano come mai abbia la pelle d’oca
ormai da tanti anni. Puoi intuirlo – tu sei intelligente.

Che le occorre? Perché le è facile non posarsi su finestre e coperte?
Perché ripone nella nebbia remi asciutti altrui?
La prospettiva vola via dagli occhi, come dalle mani un uccello affamato…
Cosicché domani non c’è né il silenzio, né kafka, né un uccello…

Traduzione di Paolo Galvagni

Nika Turbina


Sono pesi queste mie poesie,
pietre spinte lungo una salita.
Le porterò stremata
allo strapiombo.
Poi cadrò, viso nell’erba,
non avrò lacrime abbastanza.
Smembrerò la strofa
scoppierà in singhiozzi il verso
e si pianterà nel palmo
con dolore anche l’ortica.
L’amarezza di quel giorno
tutta trasmuterà in parola.

 

Sono pesi queste mie parole (Via del vento, 2008), a cura di F. Federici