
Ph. © Gunnie Moberg Archive, Orkney Library & Archive
Pescatori di merluzzi
Mezzanotte. Il vento spinge a nord-est.
Una luna bassa, opaca.
Inquieti accanto a mogli quiete riposiamo.
Uno spruzzo di pioggia e un gabbiano
fuori all’aperto.
Il fuoco acceso. Un sorso veloce di birra.
Spingiamo la Merle su un mare di gelida fiamma.
I remi colano miele.
Un amo dopo l’altro si srotola sotto The Kame.
La nostra lenza rompe il percorso di improvvise migliaia.
Dodici mascelle catturate,
fauci grigie, si spalancano nelle nostre mani.
Dodici bocche fredde gridano senza suono.
Il mare è di nuovo vuoto.
Come nomadi i più vivaci cambiano continuamente zona.
Scandagliamo il vuoto per tutto il pomeriggio;
stacchiamo; e gustiamo
il cibo genuino della terra, manzo e focaccia d’orzo.
Il tramonto ficca una lama da macellaio
nella gola del giorno.
Ritorniamo su una marea bassa e densa come sangue.
Più stelle che pesci. Donne, gatti, un gabbiano
piagnucolano allo scoglio.
La valle si divide il magro miracolo.
*
Haddock Fishermen
Midnight. The wind yawing nor-east.
A low blunt moon.
Unquiet beside quiet wives we rest.
A spit of rain and a gull
In the open door.
The lit fire. A quick mouthful of ale.
We push the Merle at a sea of cold flame.
The oars drip honey.
Hook by hook uncoils under The Kame.
Our line breaks the trek of sudden thousands.
Twelve nobbled jaws,
Gray cowls, gape in our hands,
Twelve cold mouths scream without sound.
The sea is empty again.
Like tinkers the bright ones endlessly shift their ground.
We probe emptiness all the afternoon;
Unyoke; and taste
The true earth-food, beef and barley scone.
Sunset drives a butcher blade
In the day’s throat.
We turn through an ebb salt and sticky as blood.
More stars than fish. Women, cats, a gull
Mewl at the rock.
The valley divides the meagre miracle.
Incidere le rune (Interno Poesia Editore, 2023), cura e traduzione di Giorgia Sensi