Paul Celan

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Già sono posati i cavi
per collegare la felicità
dietro di te
e le sue ben munite
linee d’emergenza,

nelle città ausiliari,
rivolte a te,
dove a spruzzo diffondono
generatori di salute,
delle melodiche antitossine
annunciano
lo sprint finale
attraverso la tua coscienza.

 

Luce coatta e altre poesie postume (Mondadori, 1983), trad. it. G. Bevilacqua

Nina Cassian

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C’è modo e modo di sparire

Ho creduto
di essere facilmente riconoscibile
dal mio leggiadro anulare
(ora tutto ingobbito)
e dal cane piumato
che mi accompagna.
Ho creduto di poter essere
una nappina appesa al Suo abat-jour,
Donna Decrepitudine.
La sabbia rosicchia la mia sagoma.
Scompaio,
divengo con lei una cosa sola.

 

C’è modo e modo di sparire (Adelphi, 2013), cura e traduzione di O. Fatica, A. Bernacchia

Paul Celan


Der Andere

Tiefere Wunden als mir
schlug dir das Schweigen,
größere Sterne
spinnen dich ein in das Netz ihrer Blicke,
weißere Asche
liegt auf dem Wort, dem du glaubtest.

Die Gedichte aus dem Nachlaß, Frankfurt am Main, Suhrkamp Verlag, 1997.

 

*

 

L’altro

Più profonde ferite che a me
abbatté su di te il silenzio,
più grandi stelle
ti avvolgono nella loro regnatela di sguardi,
più bianca cenere
pesa sulla parola, a cui hai creduto.

 

(10 dicembre 1952)

Traduzione di Lucia Brandoli

Eliza Macadan

 

eliza-macadan

Nina in cenere
torna a casa
per unirsi all’amore del padre e dell’unico uomo che l’abbia amata
Nina in cenere torna nella culla
per stare vicino a tutti quelli che hanno fatto l’amore con lei
ma non l’hanno mai amata
Nina in cenere
torna in questo paese dove ha amato tutti fino allo stremo
e dove tutti l’hanno odiata fino alla morte
Scrivono ora ode i pigmei pesanti di terra con lingue-rettili-feroci
e dicono quant’è pesante la perdita.
Nina in cenere
torna qui per volare col vento di questo tempo
che ci sopporta a malapena
Nina in cenere torna al sud
dove solo da morti si può vivere

 

Passi passati (Joker, 2016)