Salomón De La Selva

 

Popolo, non plebe

L’indipendenza esiste perché ci sia un popolo
e non sudicia plebe:
uomini e non gregge da parata:
perché ci siano cittadini;
perché l’infanzia sia ricca di gioia
nella dignità di case senza miseria;
perché ci siano giochi e giardini
per tutti i bambini, e ancora più dei fiori,
più festosi degli uccelli,
più dolci dei frutti,
i bambini possano crescere e maturare
in salute e allegria sotto la protezione dello Stato
e la garanzia del buongoverno,
perché la Patria, prima di tutto, è madre.

*

La independencia fue para que hubiese pueblo
y no mugrosa plebe:
hombres, no borregos de desfile;
para que hubiese ciudadanos;
para que júbilo goce la infancia
en decencia de hogares sin miseria;
para que abunden los jardínes de recreo
infantil; y los juguetes; y,
[mejores que las flores,
y más bulliciosos que los pájaros,
más dulces que las frutas,
crezcan los niños y maduren
en salud y alegría que el Estado ampare
y el buen gobernante garantice,
porque la Patria, antes que todo, es madre.

 

da La poesia Nica (Campanotto, 2007)

Rubén Darío


Quando va il mio pensiero verso te, si profuma;
così dolce il tuo sguardo che diviene profondo.
Sotto i tuoi piedi nudi il bianco della spuma,
sulle tue labbra ride l’allegria del mondo.

L’amore fuggitivo incanto effonde breve,
offre lo stesso termine alla gioia e alla pena.
Un nome un’ora fa ho inciso sulla neve;
è un minuto che ho inciso l’amore sull’arena.

Le foglie che appassiscono cadono nel viale
per il quale si aggirano tante amorose coppie.
Nel calice d’autunno vago un vino rimane
dove si sfoglieranno, Primavera, le tue rose.

Canti di vita e di speranza (Passigli, 1998), traduzione di Enza Minnella

Claribel Alegría


Insomnio

Sigue mi mente
hacinando desechos
que me invaden
invaden mi poesía
mi universo
y no me dejan
conciliar el sueño.
¿Qué puedo hacer
para extinguirlos
para lavar mi mente
y que vuelva la paz?
No lo consigue el llanto
ni la oración
ni tú.
Es hora de emigrar
de confundirme con la tierra
de esfumarme.

 

*

 

Insonnia

Non smette la mia mente
di ammucchiare rifiuti
che invadono me
la mia poesia
il mio universo
e non mi lasciano
prendere sonno.
Come fare
per estinguerli
per lavare la mente
e tornare alla pace?
Non ce la fa il pianto
né la preghiera
neppure tu.
È ora di emigrare
confondermi con la terra
e dissolvermi.

 

Voci (Samuele Editore, 2015), trad. di Zingonia Zingone e Marina Benedetto

Rosario Murillo

Rosario Murillo

 

Nell’orologio d’acqua

Una donna scrive una poesia dai contorni dorati
sogna meraviglie nate dal petto
tutto le sembra possibile.
Il suo corpo è una moltitudine
possiede appena mani e piedi
e i suoi pori ci ricordano la trasparenza degli angeli
quando si siedono sulle nuvole a cacciare scintille per i loro bagliori.
Una donna si risveglia fatta di spiagge
fatta di sale, che è abbondanza di concerti,
che sono tutte le lingue del mondo
di nascite e di morti
che sono tutto l’ignoto del mondo e della vita.
Una donna si risveglia artefice dei suoi misteri
possiede il potere della sua voce
e scrive una poesia dai contorni dorati
sulla fragilità dei lampi e delle onde.

 

La poesia Nica (Campanotto, 2007), trad. it. Roberto Pasquali.