Sarà stata l’una di notte
o l’una e mezzo.
In un angolo della bettola,
dietro il separé di legno.
A parte noi, completamente vuoto il locale.
Una lampada a petrolio lo rischiarava appena.
Il cameriere, a lungo insonne, ora dormiva sulla porta.
Non ci avrebbe visti nessuno.
Ma eravamo tanto eccitati già
da abbandonare ogni cautela.
Si schiusero i vestiti – che non erano molti,
essendo un luglio splendido e cocente.
Godimento carnale
tra gli abiti dischiusi;
rapido denudarsi della carne – la cui visione
ventisei anni ha traversato, e viene
a rimanere in questi versi.
Poesie erotiche (Crocetti, 2011), trad. it. Nicola Crocetti