VIAJE A LA CENIZA
¿Qué fueron sino rocíos
de los prados?
Jorge Manrique
Vivir es extinguirse,
cargar el cuerpo hacia su soledad.
Mientras en los mercados crece el mundo
y los días van dejando su ración de milagro.
Se escucha la semilla bajar pausadamente
y sus brotes secretos detenerse,
gradualmente gastados
entre la desmemoria de los soles,
girando en lentos ángulos oscuros,
presagiados en el polvo por su sombra.
Cuando el silencio se presenta
y la nada nos vence
y se detiene
la ansiedad deslumbrante de los ojos
y la mirada abarca
la sinrazón total ante la muerte,
algo vuelve a doler,
algo del mundo que se va apagando
aunque todavía brille, esplenda y ame.
*
VIAGGIO ALLA CENERE
Cosa furono se non rugiada
dei prati?
Jorge Manrique
Vivere è estinguersi,
caricare il corpo verso la sua solitudine.
Mentre nei mercati cresce il mondo
e i giorni lasciano la loro razione di miracolo.
Si ascolta il seme scendere con lentezza
e i suoi germogli segreti trattenersi,
gradualmente consumati
nella dimenticanza dei soli,
girando in lenti angoli oscuri,
presentiti nella polvere dalla loro ombra.
Quando il silenzio si presenta
e il nulla ci sconfigge
e si trattiene
l’ansietà abbagliante degli occhi
e lo sguardo abbraccia
il torto totale della morte,
qualcosa torna a dolere,
qualcosa del mondo che si va spegnendo
malgrado ancora brilli, splenda, ami.
© Inedito di Laureano Albán, traduzione di Tomaso Pieragnolo