Luisa Fernanda Trujillo Amaya


Un cielo di gennaio
I miei capelli umidi, appena lavati
assomigliano alla pioggia delle Ande
ai rami dei salici negli inverni di ottobre
È tempo di siccità
ma i miei capelli sono il rifugio dell’umidità del muschio
Nel ricordo il pettine di madreperla della nonna
quando seduta nel cortile della casa
lucidava i suoi capelli al sole con acqua di camomilla.
Uno dei tanti rituali che avevano le nonne di prima
come leggere nei primi dodici giorni dell’anno il calendario dei raccolti
arieggiare i cuscini, tirare fuori dagli armadi la biancheria vecchia, far circolare le energie
o scuotere la polvere della casa con un fascio di rami delle sette erbe
per incoraggiare gli spiriti buoni ad abitarvi
I riti sono cambiati
Li sostituisce la routine
Il motore del mio asciugacapelli si è fuso
e al finestrone dell’undicesimo piano del monolocale dove vivo
non si affaccia nemmeno un briciolo di sole che voglia lasciare la sua traccia di bronzo
sui miei capelli umidi di landa

 

A terra, l’uccello dimentica di cantare (Raffaelli, 2017), traduzione di Emilio Coco

Álvaro Mutis


La notte della caserma fredda e solitaria
vigila i suoi figli prodigiosi.
La sabbia dei cortili vortica
e scompare nel fondo del cielo.
Nella sua stanza il Capitano recita le preghiere
e dimentica le antiche colpe,
mentre il cane piscia
contro la pelle tesa dei tamburi.
Nell’armeria una rondine vigila
insonne le baionette oliate.
I vecchi ussari resuscitano per combattere
il bagliore dorato del giorno.
Una pioggia benefica rinfresca il volto
della sentinella assiderata che fa la ronda.
La chiocciola della guerra prosegue il suo interminabile ninnare.

 

Summa di Maqroll il Gabbiere (Einaudi, 1993), a cura di F. R. Amaya

Nana Rodríguez Romero


Ars felina

El gato duerme y se cierra sobre sí mismo
el tiempo no existe para su sueño de veinte horas
mientras mi alma lo observa en la vigilia de las tardes.
Me detengo ante sus ojos que no parpadean
y pienso si el misterio está en esa quietud verde
en la perfecta simetría de su movimiento,
quizá deambulas por palacios del antiguo Egipto
o pisas como una bailarina las huellas del abismo…
¿Acaso sabes de la noche de los despojos
o las hogueras de la Inquisición
cuando los cuerpos eran brasas que se extinguían bajo el cielo?
¿Qué sabes de mí, cuando me rozas en silencio
y te arqueas como una sinfonía de piel bajo mis manos?

 

*

 

Ars felina

Il gatto dorme e si chiude su se stesso
il tempo non esiste per il suo sonno di venti ore
mentre la mia anima lo osserva nella veglia del pomeriggio.
Mi fermo davanti ai suoi occhi che non muovono ciglio
e penso se il mistero è nella tranquillità verde
nella perfetta simmetria del suo movimento,
forse passeggi per palazzi dell’antico Egitto
o tocchi come ballerina le impronte dell’abisso…
Forse conosci la notte delle privazioni
o il rogo dell’inquisizione
quando i corpi erano braci che si spegnevano sotto il cielo?
Cosa sai di me, quando mi sfiori in silenzio
e ti incurvi come una sinfonia di pelo sotto le mie mani?

 

© Inedito tradotto da Antonio Nazzaro