
Morte di un generale
La mano tesa della morte sfiora
la fronte di un glorioso generale.
La sera la notizia è su un giornale.
S’affolla dell’inverno la dimora.
Ormai i dolori gli hanno atrofizzato
gli arti e la lingua. Ma lo sguardo gira
e a lungo oggetti familiari mira.
Impassibile, pare un eroe del tempo andato.
Di fuori: avvolto nel silenzio, immobile l’aspetto.
Dentro: marcio d’invidia per la vita, abietto,
lebbra e lussuria, ira e perfidia, stolido dispetto.
Geme profondamente. – Spira. – È lagna cittadina:
“La sua morte, per la nostra città che gran rovina!
Che sciagura, con lui ogni Virtù declina!”
Poesie segrete (Crocetti, 2011), trad. it. N. Crocetti