Maria Sole Sanasi d’Arpe


Rinascita

Lo sai che non è vero
sul serio che non mi piace il futuro.
No, non è del domani
che non parlo ma è di questo avvenire
che taccio, del presente
che diviene e non riesco più a vedere.
Resto sorda e mi astraggo:
m’immergo nel mare, nel fondo abisso;
sprofondo nel cuscino
di piume e poi nel dirupo di vuoto
di nuovo mi nascondo.
Sto scappando dal dopo che s’è tinto
di quel male suo tiepido
che logora dentro chi per le scale
da sé si è sempre spinto
e le sale scavandosi le dita.
Qui è la mia risalita.

Poesie italiane 2020 (Elliot, 2021), a cura di Paolo Febbraro

Iosif Brodskij

Procida

Baia sperduta; non più di venti barche a vela.
Reti, parenti dei lenzuoli, stese ad asciugare.
Tramonto. I vecchi guardano la partita al bar.
La cala azzurra prova a farsi turchina.

Un gabbiano artiglia l’orizzonte prima
che si rapprenda. Dopo le otto è deserto
il lungomare. Il blu irrompe nel confine
oltre il quale prende fuoco una stella.

 

Poesie italiane (Adelphi, 1996), trad. it. Giovanni Buttafava

Iosif Brodskij


In Italia

a Roberto e Fleur Calasso

Vivevo anch’io in una città dove spuntano statue
sopra le case e al grido: “Corrompere! corrompere!”, per le strade
correva il filosofo locale, scuotendo la barbetta,
e il lungofiume infinito faceva breve la vita.

Ora, accecando cariatidi, declina il sole laggiù.
Ma coloro che mi hanno amato più
di se stessi non sono ormai tra i vivi. I cani, perduto
il contatto con l’oggetto della caccia, fiutano avanzi,

in questo simili alla memoria, alla vita delle cose. Tramonto,
in lontananza voci, grida tipo: “Vattene, mostro!”
in un’altra parlata. Ma non c’è nulla di più comprensibile.
Con la sua colombaia d’oro la laguna più bella

manda bagliori, velando la pupilla. Quando arriva
al punto in cui non lo si può più amare, l’uomo,
disdegnando di risalire a nuoto
la corrente indemoniata, si nasconde nella prospettiva.

 

Poesie italiane (Adelphi, 1996), trad. it. di Giovanni Buttafava, Serena Vitale