Denise Levertov


Un’altra primavera

Nella bocca dorata di un fiore
il nero odore della terra in primavera.
Non più teschi sui nostri tavoli

ma l’insinuante
prova della morte – come se avessimo bisogno
di modi nuovi di morire? No,

non abbiamo bisogno
di modi nuovi di morire.
La morte in noi continua

a mettere a prova lo sfrenato
rischio di vivere,
così come Adamo lo arrischiò.

Bocca dorata, il sorriso obliquo
della luna verso ovest
è alla finestra nera,

Calavera di Primavera.
Mi fraintendete?
Sto pensando di vivere

di muoversi da un attimo verso
il seguente, e verso quello
che viene dopo, respirando

morte nell’aria di primavera, sapendo che
aria vuol dire anche
musica a cui cantare.

 

Poesia degli ultimi americani (Feltrinelli, 1995) a cura di Fernando Pivano

Edward Dorn


Se mai dovesse accadere

E siamo tutti lì insieme
il tempo ondeggerà al modo dei salici
e sarà veramente l’addio, sì,

ridendo a ciò che è dimenticato
e parlando di ciò che è nuovo
ammirando le rose che hai portato.
Così triste.

Non sapevi di essere alla fine
pensavi che la tua luminosa pera
la terra, sì,

fosse un’altra avventura in cui sei stato trattenuto
e guardato fissamente
dopo aver dormito
in cui sei stato tenuto in serbo
come una noce da uno scoiattolo, e mezzo
dimenticato,
ce n’erano tante, tante
cadute da poco.

 

Poesia degli ultimi americani (Feltrinelli, 1995) a cura di Fernanda Pivano