Marco Bini


Lo capiscono già certi bambini.
Ci sono giorni fatti per la neve
ma non un fiocco, solo guance secche
e tegole afflitte pronte a riceverne

e disertate: il gioco si fa altrove,
dietro la mano di grigio uniforme
avvengono scambi di energia, passaggi di stato
oppure non succede niente; forse dorme

in forma di vapore l’innesco improvviso
degli eventi. Storia congegno e judoka,
prende per il collo e scaraventa avanti,
lascia stesi a terra mentre intorno tutto sfoca.

Scricchiola, crepita e scatta di colpo
come fa evolvendosi una specie
(o una valigia sotto un tavolo a Milano):
questo i bambini lo capiranno poi, invece.

New Jersey (Interno Poesia Editore, 2020), prefazione di Cristiano Poletti

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Marco Bini

In cinque contro cinque, campo grande,
il fallo laterale pura speculazione,
neanche l’ombra di una tattica o di un tiglio
mentre il pallone macinava galassie
in volo perenne.

Si perdeva quasi subito il punteggio
protési al bel gesto
che fa leggenda e gerarchia
per lo scontro decisivo che (sapevamo)
mai sarebbe stato in calendario.

Tutti a difendere, poi tutti avanti
compatti e scomposti;
ogni tanto capitava che lancio e scatto combaciassero,
che ci lasciassero
riprendere fiato con le distanze fattesi voragine
a guardare il miracolo del portiere
che non accadeva mai.

New Jersey (Interno Poesia Editore, 2020)

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