Federica Gallotta


È un lento sollevare mattutino. Non so mai
dove – durante la notte – la moka s’è spostata
verso quale destino, di credenza o lavello
e con lei lo strofinaccio e il barattolo
del caffè. Mi dicesti che c’è: un rimedio, un metodo
per ritrovare le cose: cioè non usarle. Tutte
disporle insieme, come un sacrificio, e così
(mi avvisi ancora) ritroverei i biscotti, insonnoliti
e la mia pace all’apertura degli occhi, nell’attesa
calma dell’infusione del tè, quando ancora
intorno a me ogni cosa sonnecchia beata.

Modi indefiniti (Interno Poesia Editore, 2020), prefazione di Gabriella Sica

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Federica Gallotta


Disfatta nella forma qua – aspetto
sono liquido: miscuglio decoroso, mi adatto
a ogni tua richiesta, sono ancella: alla pigrizia
di fine giornata – lavoro affanno o scocciatura tua.
Ti avvolgo: mi faccio coperta placenta e dissolvo
sto zitta. Approfitta: sono i giorni della muta
il corpo molle e delicato, malleabile scorza.

Domani tornerà la forza, le chele che attanagliano.
Sconfiggerò il leone.

Modi indefiniti (Interno Poesia Editore, 2020)


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