Marcel Proust


Lasciate piangere il mio cuore tra le vostre mani refrattarie,
il cielo scolorito fa appassire lentamente
il fiore dei vostri occhi chiari che quietamente
abbassa sul mio cuore le sue corolle affascinate.

Che le vostre ginocchia mi siano pacifico giaciglio,
vestito dei vostri sguardi avrò caldo per la notte
e, sorvegliante magico, il vostro afflato terrà lontano
tutto ciò che insudicia e ciò che schernisce e ciò che nuoce.

Il porto e i campi sono neri; dopo il giorno beffardo
la consolante notte viene intrisa di lacrime
e permeando di dolcezza la nebbia dispersa
i fuochi del desiderio di te si accendono nel mio cuore.

Poesie d’amore (Mimesis, 2018), a cura di R. Bertoldo

Heinrich Heine


Ci siamo voluti davvero un gran bene,
Eppure ci siam sopportati.
Abbiamo giocato a moglie e marito
Però non ci siamo picchiati.
Insieme abbiam riso e abbiamo scherzato,
Ci siamo abbracciati e baciati col cuore.
Con gioia infantile a nascondino
Abbiamo giocato nei boschi e nei prati,
E siamo stati così bravi a nasconderci
Che poi non ci siamo mai più ritrovati.

 

Poesie scelte (Mimesis, 2016), a cura di Simonetta Carusi

John Taylor


having left behind
so much
except your first, your final
weakness
persistent
like a forgotten heart

your only force left

—language, uncertain
fragments of faded homeland

(a homeland of sounds, of voiceless words)

strands of stories
shreds of feelings from the greater cloth

you still imagine
with those voiceless words

that do not fade into silence

that beat like a heart

that sew and tear
andresew

the torn garment
that is your life

 

*

 

avendo lasciato indietro
così tanto
tranne la tua prima e ultima
debolezza
persistente
come un cuore dimenticato

come tua sola forza residua

una lingua incerta
frammenti di patria sbiadita

(una patria di suoni, di parole afone)

trefoli di storie
brandelli di sentimenti da un tessuto più grande

tu ancora immagini
con quelle parole afone

che non si smorzano nel silenzio

quel battito come un cuore

che cuce e strappa
e ricuce

il vestito strappato
che è la tua vita

 


L’oscuro splendore
(Mimesis / Hebenon, 2018), trad. it. Marco Morello