Marco Corsi


ho visto la morte diverse volte
e quasi mai era violenta, eccetto forse
nel caso di piccoli ricci, o tassi, oppure
rospi di media e grossa taglia. allora
mi chiedo, cuore mio, perché ancora
ti spauri dinanzi alla fine naturale
delle cose, perché non ti rassegni
a chiudere gli occhi insieme
alle persone care, perché mai
ti tradisci gonfiando d’aria
l’impressione di non aver più,
non aver mai, non aver sempre?

La materia dei giorni (Manni, 2021)

Foto di Dino Ignani

Alida Airaghi

Se gli arriva al di là degli spazi
sepolti e persi, oltre i cieli
le galassie gli universi;
se riesce a giungere a lui, leggera,
sottile come un soffio,
la preghiera incredula e viva
di uno che ha paura ma chiede
che lui ascolti; fosse solo per questo,
per questa minima fede,
dovrebbe esistere e rispondere,
esserci,
anche se non si vede.

 

Un diverso lontano (Manni, 2003)

Edmond Jabès

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’albero volante

Nei boschi ci sono alberi:
è una cosa naturale.
Sugli alberi ci sono foglie:
è una cosa evidente.
Ma se le foglie sono ali,
ecco, questa è una cosa
per lo meno sorprendente.
Volate volate, verdi alberi belli.
Per voi si apre il cielo.
Ma attenti all’autunno,
stagione fatale, quando a migliaia
le vostre ali
tornate ad esser foglie
cadranno.

 

Poesie per i giorni di pioggia e di sole e altri scritti (Manni, 2002), trad. it. C. Agostini

Alessandro De Santis

Photo_Alessandro De Santis

 

Torre Maura
Ore 10,35. Sguardi ottimisti. Un insolito vento

 

L’uomo senza braccia
non cerca appigli
l’uomo senza braccia
ha sporte che gli pendono dai lembi
muove il mento
come a voler dire qualcosa
il volto smunto
povero di peli
un tipo biondo lo fissa
segue con lo sguardo
la sua ellittica geometria
un uomo – si sa – esige dei legami
non ha motivo d’essere
quell’albero potato,
senza rami.

 

Metro C (Manni, 2013)