
Ph. Dino Ignani
Luglio
Mese dell’oro e della mietitura,
fuoco di segno fisso, girasole,
luna di re e bastiglia, millenaria
controra di torpore e di penombra.
La figlia che non piange (Einaudi, 2021)
Ph. Dino Ignani
Luglio
Mese dell’oro e della mietitura,
fuoco di segno fisso, girasole,
luna di re e bastiglia, millenaria
controra di torpore e di penombra.
La figlia che non piange (Einaudi, 2021)
12 luglio 1980
Abbi pazienza, mia donna affaticata,
abbi pazienza per le cose del mondo,
per i tuoi compagni di viaggio, me compreso,
dal momento che ti sono toccato in sorte.
Accetta, dopo tanti anni, pochi versi scorbutici
per questo tuo compleanno rotondo.
Abbi pazienza, mia donna impaziente,
tu macinata, macerata, scorticata,
che tu stessa ti scortichi un poco ogni giorno
perché la carne nuda ti faccia più male.
Non è più tempo di vivere soli.
Accetta, per favore, questi 14 versi,
sono il mio modo ispido per dirti cara,
e che non starei al mondo senza di te.
Ad ora incerta (Garzanti, 1984)
Amore che non va
è arrivato fino a qua.
È amore che non può,
è amore che fa no.
È ragazza un po’ lontana:
i capelli scuri, gli occhi di lana.
È ragazza sorridente,
ma non puoi darle niente.
(Luglio soffocava gli aromi
e i pensieri si facevano strani)
– Io ti telefono domani –
Mi dice che posso farlo
quando più voglio:
il fatto è che telefono a uno scoglio.
(Già Giugno aveva un brutto grugno
ma i pensieri non avevano mugugno)
C’era una foresta
e dentro tutta la gente in festa…
O anche: c’era una volta…
(Ma è proprio vero, l’hanno tolta)
Ti telefono di lontano
e tu ci sei ma metti giù
piano.
Collier per Margherita (Cooperativa Scrittori, 1977)
I primi di luglio
Siamo ai primi di luglio e già il pensiero
è entrato in moratoria.
Drammi non se ne vedono,
se mai disfunzioni.
Che il ritmo della mente si dislenti,
questo inspiegabilmente crea serie preoccupazioni.
Meglio si affronta il tempo quando è folto,
mezza giornata basta a sbaraccarlo.
Ma ora ai primi di luglio ogni secondo sgoccia
e l’idraulico è in ferie.
Tutte le poesie (Mondadori, 2018)
Ma se il tramonto dura sulle cime
degli alberi che chiudono la pianura
soffocata da brume estive, il cielo
è una leggera arida spoglia inerte.
Eterno giorno, che cos’è la morte
quando sui visi radianti si posa
la maschera lucente
del tramonto lentissimo di luglio?
Non c’è memoria più, non c’è speranza
nel transito fatale del tempo.
Le poesie (Garzanti, 2014)
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