Lucille Clifton


per la mia ultima mestruazione

allora ragazza, arrivederci,
dopo trentotto anni.
trentotto anni e non
sei mai arrivata
– splendida nel tuo vestito rosso –
senza qualche problema
da qualche parte, per qualche motivo.

adesso è finita,
e mi sento proprio come
quelle nonne che,
dopo che la ragazzaccia che erano se n’è andata,
siedono tenendo la sua foto tra le mani,
sospirando: “non era
bellissima? non era bellissima?”

Nuovi poeti americani (Einaudi, 2006)

Lucille Clifton

lucille clifton

poesia per il mio utero

tu utero
sei stato paziente
come un calzino
mentre facevo scivolare dentro te
i miei figli vivi e quelli morti
adesso
ti vogliono tagliare via
calza di cui non avrò bisogno
dove sto andando
andando dove
vecchia ragazza
senza di te
utero
mia impronta insanguinata
mia cugina d’estrogeno
mia nera borsa di desiderio
dove posso andare
scalza
senza di te
dove puoi andare tu
senza di me

 

Nuovi poeti americani (Einaudi, 2006), trad. it. E. Biagini

Lucille Clifton

1994

stavo abbandonando il mio cinquatottesimo anno
quando un pollice di ghiaccio
si è impresso vicino al mio cuore

tu hai la tua storia
sai della paura, delle lacrime
della cicatrice d’incredulità

sai che le bugie più tristi
sono quelle che diciamo a noi stessi
lo sai quanto sia pericoloso

essere nate col seno
sai quanto sia pericoloso
indossare una pelle nera

stavo abbandonando il mio cinquatottesimo anno
quando mi risvegliai nell’inverno
di un corpo freddo e mortale

sottili ghiaccioli sporgevano
da quel pazzo capezzolo piangendo

non siamo forse stati bravi bambini
non abbiamo forse ereditato la terra

ma tutto questo tu devi già saperlo
dalla tua stessa vita tremante

 

Nuovi poeti americani (Einaudi, 2006), trad. it. Elisa Biagini