Dei o que tinha (fragmentos)
1.
te dou de comer
na palma da minha mão.
é ancestral
o gesto de agachar,
se reconhece:
me curvo ao chão
então, você vem,
faminto.
não distingue
entre o que é comida
e quem eu sou.
penso domar a fera,
as pontas dos meus dedos se vão.
não distingo
se é dor ou prazer
me transformar em seu alimento.
voltarei amanhã,
você sabe.
2.
sequer havia luz,
mesmo assim,
aprendi a te alimentar
primeiro.
antes de qualquer verbo
ou nome:
não havia chamado,
ainda não há.
embora sequer houvesse luz
e tendo, ainda, olhos
preservados por você,
me guiei pelo cheiro da sua boca
entreaberta.
agachado,
com minha pata de bode,
te dou de comer
antes de seguir, veloz.
3.
esse chão
criamos nós
a partir do nada que havia:
era apenas linguagem.
na palma da sua mão
dei o que eu tinha,
cuspi a palavra terra
que você moldou com sua saliva.
fez-se lama.
nomeamos assim,
essa porção ínfima
onde deitamos.
*
Ho dato ciò che avevo (frammenti)
1.
ti do da mangiare
sul palmo della mia mano.
è ancestrale
il gesto di accovacciarsi,
si riconosce:
mi piego a terra
tu allora vieni
affamato.
non si distingue
ciò che è cibo
da ciò che sono io.
penso di domare la bestia,
le punte delle mie dita se ne vanno.
non distinguo
se è dolore o piacere
trasformarmi nel tuo alimento.
tornerò domani,
lo sai.
2.
neppure vi era luce,
eppure,
ho imparato ad alimentarti
per primo.
prima di qualunque verbo
o nome:
non vi era un richiamo,
ancora non c’è.
malgrado non ci fosse luce
e avendo ancora gli occhi
risguardati per te,
mi sono fatta guidare dall’odore della tua bocca
socchiusa.
accovacciato,
con la mia zampa da caprone,
ti ho dato da mangiare
prima di procedere, veloce.
3.
questo pavimento
lo abbiamo creato noi
dal nulla che c’era:
era solo linguaggio.
nel palmo della tua mano
ti ho dato ciò che avevo,
ho sputato la parola terra
che hai plasmato con la tua saliva.
si è fatto il fango.
nominiamo così,
questa porzione minima
dove ci sdraiamo.
Traduzione di Francesca Cricelli