Ljubomir Levčev


Gli scherzi di amore

Oggi è l’onomastico
di chi non ha il nome di un santo.
Allora su, giochiamo
agli scherzi
di Amore…
Passione mia!
Mio meraviglioso inganno!
Mio Purgatorio!
Mio unico amore!
Ti cerco febbrilmente.
Mi dimeno —
così come un animale ferito
cerca sui prati
l’erba medica che lo guarisca.
Dove sei?
Vedo male.
Ah, vedo male!
Chi tira le fila della mia vita?
Chi le tira
così maldestramente?!
Voglio perdermi
in una città,
in una notte,
in una folla,
dove nessuno mi riconosca…
E io non riconosco nessuno.

E per questo
saranno tutti buoni.
E io non sarò
repellente.
Ma non riesco a perdermi.

Ovunque ci sono cartelli.
Ovunque ci sono segnali.
Ovunque ci sono indicazioni…

Signora Davidova,
mia
prima
maestra —
perché mi hai insegnato a leggere?
Mi odiavi a tal punto?

Ecco —
la luna tramonta
al sorgere del sole…
O forse albeggia
dal tramonto…
Questo non so più decifrarlo.
Non c’è una scritta!
Non c’è una scritta in cielo…

Amore mio!
Mia unica passione!
Mio meraviglioso inganno!

Noi
mai
più
ci incontreremo.

Perché,
quando dico:
“Su, cominciamo
una vita nuova!”
tu ti trovi
in un’altra costellazione.

E anche
perché
quando tu dici:
“Su, cominciamo
una vita nuova!”
io mi trovo già
in un altro mondo
dove tutto è segnalato…
E non riesco a perdermi.

1976

I passi dell’ombra (Bompiani, 2021), a cura di Giuseppe Dell’Agata