Nicolas Cunial


hardnoressia

a digiuno di sguardi da mesi domandi:
cosa mangiamo stasera?
(per vomitarlo domani?)

hai la pelle che si rapprende
alle collane di ossa
ti fa da coperta scomoda stretta
ed è più fredda di qualunque bilancia
che nessuna accurata misura
dei falsi grammi d’aria che mangi
può darti. sei senza una fame precisa
rigetti ogni cosa riversa sul cesso
che odora di vomito stanco
ma è acqua e poco altro.

quasi ho paura se ci si scopa
che tu possa ingoiarmi e pentirti
oppure spaccarti strapparti a metà
o romperti in due: tra te madre e un figlio inatteso
non avrei che il desiderio di un lampo
decesso. perché
lo ammetto: non sono in grado
di darti alcun nutrimento
(sai io che confesso la mia disfatta
mi sembro più uomo che parassita)

e tu sei felice così lo so
ma il tuo baricentro è l’assurdo
a stento ti appoggi con un occhio all’istinto
(che smorzi a morsi e poi lo risputi)
e l’altro rivolto a te specchio: cruna dell’ego
in attesa famelica che il tuo riflesso
sia più sottile del tuo sogno maniaco
fino al punto finale
di vederti sfilare attraverso:
un fantasma di carne da setacciare
su terra magrissima

 

Black in / Black out (Interno Poesia Editore, 2019)

Orso Tosco


Non smettono il giorno e la notte
di andare e confondere, di sbranarsi.

Qualsiasi parte di te è nella lucentezza
nera e pulsante che occupa il sole
in qualsiasi momento ma non abbastanza.

Abbiamo tentato, tu più di tutti.

Puoi lasciare, adesso, puoi lasciare
se sei stanco, se sei troppo stanco
per il troppo male, puoi lasciare.

Figure amate (Interno Poesia Editore, 2019)

Manuel Giacometti


Odoravi i piracanti del diavolo.
Era la tua maniera di portare
al collo quei reperti di miniera:
piriti e lapislazzuli avvolgono
il décolleté dei tuoi ritratti armeni.

 

Poeti italiani nati negli anno ’80 e ’90. Vol. 1 (Interno Poesia Editore, 2019)

Daria De Pellegrini


non era gioco la neve / né candore
il silenzio / rare e preziose le sere
che sola in casa facevo per me
tutta nuova una fede / resistere
per essermi degna / sul balcone
offrire nuda la pelle alla crosta
gelata / amarne gli aghi come prova
d’amore / la bocca aperta trasfonde
la vita / in un punto / uno solo / è
disgelo / la lingua quando sente
bagnato il sapore del legno non teme
le schegge / si cede e si tace / impegna
al segreto la comunione coi santi

 

Altalena sui larici (Interno Poesia Editore, 2019)

Lucia Brandoli

Ninna nanna

Quando mi stacco dalla tua tetta, mamma,
con fare da diva e la testa all’indietro
la mano protesa, aperta, distesa e le dita davanti
al viso e poi sul tuo petto
vorrei che dormissi anche tu.

Dormi anche tu, mamma.
Dormi con me, mamma.
Lascia i problemi,
lascia le colpe,
lascia le ansie
che il profumo distoglie,
che il mio cuore distoglie.
È di latte il futuro
son di latte le voglie.
Non piangere adesso se mi perderai,
sii solo felice, e passano i guai.

 

Una minima stupenda (Interno Poesia Editore, 2019)

Foto di Marco Ragaini

Marco Pacioni


senso spossato
viso cercato
già partito
lo slabbro sul vetro
se tu ti ostini
e segni
l’orlo del vaso

più grande d’amore
è poesia
che respira anche senza fiato
beltà rende
anche quando canta
il suo contrario

 

Lo sbarco salato del risveglio (Interno Poesia, 2018)

Antonio Ferrara


Sto portando il mio cuore
su un balcone fiorito,
e mi ricordo quando
mi stava dentro
e sapeva di mandarino sbucciato,
mio cuore secco
bruciacchiato avvilito,
avanzo di questo disordine
di foglie, petali, sorrisi,
che divampava come il vento
sul balcone tende la bandiera
asciuga la camicia
ride tra i fiori.
E mi ricordo quando
coi miei occhi appuntiti
nuovi di zecca
sul tavolo di legno
disegnavo cavalli
e andavo come loro,
come loro andavo sempre
trotterellando,
un animale non sa
che c’è la morte
e vive e basta
e corre e piega l’erba
come la pioggia fa col prato,
il grillo con la notte,
semplicemente.
Col mio cuore in mano
vado, lo porto sul balcone
e aspetto che ci cresca dentro
ancora la pazienza,
ché la vita coi suoi denti morde
e lascia segni nella carne a lungo,
semplicemente.

 

Fratture a legno verde (Interno Poesia, 2017)

© Foto di Marianna Cappelli