Ludovico Ariosto

Furioso, XXII, 32-33

Ruggier riguarda Bradamante, et ella
riguarda lui con alta maraviglia,
che tanti dì l’abbia offuscato quella
illusïon sì l’animo e le ciglia.
Ruggiero abbraccia la sua donna bella,
che più che rosa ne divien vermiglia;
e poi di su la bocca i primi fiori
cogliendo vien dei suoi beati amori.

Tornaro ad iterar gli abbracciamenti
mille fïate, et a tenersi stretti
i duo felici amanti, e sì contenti,
ch’a pena i gaudii lor capiano i petti.
Molto lor duol che per incantamenti,
mentre che fur negli errabondi tetti,
tra lor non s’eran mai riconosciuti,
e tanti lieti giorni eran perduti.

Versi d’amore (Interno Poesia Editore, 2020), a cura di Lucia Dell’Aia

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Ludovico Ariosto


Sonetti, XIII

Aventuroso carcere soave,
dove né per furor né per dispetto,
ma per amor e per pietà distretto
la bella e dolce mia nemica m’ave;

gli altri prigioni al volger de la chiave
s’attristano, io m’allegro: ché diletto
e non martìr, vita e non morte aspetto,
né giudice sever né legge grave,

ma benigne accoglienze, ma complessi
licenzïosi, ma parole sciolte
da ogni fren, ma risi, vezzi e giochi;

ma molti baci, dolcemente impressi
ben mille e mille e mille e mille volte;
e, se potran contarsi, anche fien pochi.

Versi d’amore (Interno Poesia Editore, 2020), a cura di Lucia Dell’Aia

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Emily Dickinson


If I can stop one Heart from breaking
I shall not live in vain
If I can ease one Life the Aching
Or cool one Pain

Or help one fainting Robin
Unto his Nest again
I shall not live in vain.

 

*

 

Se posso impedire a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se posso alleviare a una vita il dolore
o smorzare una pena

o aiutare un languente pettirosso
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.

 

La mia lettera al mondo (Interno Poesia Editore, 2019), cura e traduzione di Andrea Sirotti

Giacomo Leopardi

L’infinito

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e ’l suon di lei. Così tra questa
Infinità s’annega il pensier mio:
E ’l naufragar m’è dolce in questo mare.

 

Versi (Interno Poesia Editore, 2019)