Gian Luca Favetto


Il futuro

Prospettiva, progetto, visione, speranza:
c’è bisogno di futuro, dice l’uomo che sa
– la saggezza tutta negli occhiali.

Non ho bisogno di cambiare stanza,
né sedia, tastiera, sguardo, mi basta cambiare
tempo: non dico più quello che è, dico sarà.

Ma niente svanisce più in fretta del futuro,
nemmeno il presente, così sottile così vapore,
almeno qui qualcuno esiste qualcuno muore.

 

Il viaggio della parola (Interlinea, 2016)

Julio Cortázar

cortàzar
Il futuro

E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il “tutto completo” delle sotterranee,
nei libri prestati e nell’arrivederci a domani.

Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
né ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all’angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
né qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
né là fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.

 

Le ragioni della collera (Fahrenheit 451, 1995), trad. it. G. Toti