Brucia il prato nel sonno. Dalle ciglia dei giunchi
s’allontanano lacrime di fuoco:
le lucciole.
Tra disegni di nubi, sulla costa
s’alza la luna.
Mani autunnali allunga su di te la mia notte
e nel cuore il sorriso ti porto dalla spuma
lucente delle verdi lucciole.
La tua bocca è uva diaccia.
Solo l’orlo sottile della luna
sarebbe così freddo
— se potessi baciarlo —
come le labbra tue.
Mi sei vicina.
Nel buio sento un palpito di palpebre.
I poemi della luce (Garzanti Editore, 1989), a cura di M. Marin