Ho nostalgia di te, qui tra i parchi e le strade silenziose di questa città
provo a dare un nome al tuo volto che lentamente si fa più sfocato
lascio travolgermi dalle nostre notti trascorse a raccontarci che senso ha vivere
se poi la vita ci porta lontano, se poi cresciamo e questi corpi un tempo velluto per le mani
diventano fragili finestre usurate dalla pioggia, interi condomini abitati dai ricordi.
Ho nostalgia di te, qui su questo letto
vorrei vederti salire con la timida falcata di chi sa cos’è il pudore
ascoltare cosa è stato per te conoscere quest’uomo
cosa può insegnarci la nostra fine
ora che so di aver perso tutto ciò che non ho mai avuto.
© Inedito di Andrea Cati