Gianni Montieri

Un castoro sulla Martesana, una scritta
Basta sgomberi sul muro fuori da MTV
falci e martelli che nemmeno a Sesto
una linea ideale di cucine illuminate

più di quest’acqua che da dove viene
e dopo il Viale, dopo Greco dove andrà
oppure io e il cane che non sappiamo
come prenderci, come rincorrerci

confonde Milano, pare la felicità
questa cosa che viene lentamente
insieme a un tizio in bicicletta rossa
al fiume appena scuro, all’umidità.

Ampi margini (LiberAria, 2022)

Ph. Anna Toscano

Gianni Montieri


Mi interessa il futuro
sapere come diventeranno
le sedie, le poltrone
con cosa le sostituiremo
se ci invecchieremo sopra
immaginare i libri a venire
accanto a quali staremo
sapere se tutto questo
precipitare finirà
se arrivati sull’orlo
tireremo indietro il piede
e voltandoci vedremo punti
grigioazzurri ognuno mancanza
ognuno cosa perduta.

 

Le cose imperfette (LiberAria, 2019)

Gianni Montieri


Qualcuno ha twittato: “È morto
Chris Cornell”. In ufficio è calato
il silenzio, non che si parli molto
poi qui dentro. Resto sgomento:
i miei due colleghi non sanno nulla
dei Soundgarden. La memoria
torna indietro al tavolo da biliardo
in casa di Roberta, a Giuliano, a Daniela.
Invecchiamo così perdendo più cantanti
che capelli. Giuliano ha due figli
Roberta sta a Berlino, Daniela insegna
la sua bambina è bella. Fra sei giorni
è il mio compleanno, Cornell canta
i colleghi vanno a pranzo.

 

© Inedito da “Le cose imperfette”

© Foto di Anna Toscano

Gianni Montieri

montieri

 

Invecchiare così, da adesso in poi
contarsi le rughe sulla fronte
i passi, le varianti di ogni sorriso
lo scricchiolare umido delle ossa

dicono che un posto valga l’altro
e invece no, è questo solo questo
il tempo nostro, riflesso addosso
nello specchio d’acqua

che rimanda l’intreccio di due mani
soltanto due: la mia, la tua.

 

Avremo cura (Zona, 2014)