Francesca Matteoni


Vinco il tempo nel mio spazio.
Lo creo solido e verticale.
Un telo di lamiera di traverso
al cielo.
Polvere dove era il sangue
polvere a compattare il male.
Chiudo una ciocca nel pugno –
nessun liquido, nessun sudore.
Io dico parole.
Purezza, perfezione.
Io ti dico chiudi l’orecchio
a ogni altro suono
chiudi il tuo corpo
nella mia mano.
Chiudi le cosce, le braccia
lascia salire alle tempie le spire
del mio volere.

Crescere è sempre tradire.

Ciò che il mondo separa (Marcos y Marcos, 2021)

Francesca Matteoni

matteoni

 

Orso

A volte, io credo, il cielo è solo vetro, per questo
Non cadiamo, ma vediamo. Siamo viste.

Nuotiamo in una sfera di creature.
Le tracce oscillano tra il terreno e l’aria.

Se viene, il vento rimbomba sulle superfici
si scarica nei buchi in mulinelli.

Animali intagliati affollano i sentieri –
quello più grande fa tremare il suolo.

Voce di orso di caverna. Non vogliamo
che tu sia un uomo. Scendi quando fa fumo

dalla casa, quando non si respira per il fumo –
ti puliremo il muso dagli insetti.

Questa casa è una fossa di cibo.
Chiamaci Biancaneve e Rosarossa.

 

da Acquabuia (Nino Aragno, 2014)