Fernanda Romagnoli


Ritratto

Che vuoi da me, ritratto, ardente viso,
pupilla come l’ape del mattino,
guancia che sottilmente sulla tempia
sfuma in sorriso? Mi torturi invano
col tuo splendore. Nulla che si compia
rimane intatto: a renderti divino
era l’attesa. E questo volto umano
che m’affronta ogni sera dallo specchio,
ogni sera più nudo, prosciugato
sulle crepe dell’anima: io l’accetto.
Dunque perché il tuo palpito mi strazia?
Che vuoi da me, ritratto
di quand’ero ragazza?

La folle tentazione dell’eterno (Interno Poesia Editore, 2022)

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Fernanda Romagnoli

Fernanda_Romagnoli
Falsa identità

Prima o dopo qualcuno lo scopre:
io sono già morta
da viva. È di donna straniera
la faccia fra i capelli in giù sporta
che subito si ritira,
l’ombra che dietro le tende
s’aggira di sera,
il passo che viene alla porta
e non apre. Suo il canto
che intriga i vicini coprendo
i miei gridi sepolti. Qualcuno
prima o dopo lo scopre. Ma intanto…
Lei a proclamarsi non esita,
lei mostra il mio biglietto da visita.
Io nel buio, in catene, a un palmo
da voi di distanza, sul muro
graffio questa riga contorta:
testimonianza che mio
era il nome alla porta, ma il corpo
non ero io.

 

Il tredicesimo inviato e altre poesie (Libri Scheiwiller, 2003)