Gianni Rodari


Scherzi di Carnevale

Carnevale,
ogni scherzo vale.
Mi metterò una maschera
da Pulcinella
e dirò che ho inventato
la mozzarella.
Mi metterò una maschera
da Pantalone,
dirò che ogni mio sternuto
vale un milione.
Mi metterò una maschera
da pagliaccio,
per far credere a tutti
che il sole è di ghiaccio.
Mi metterò una maschera
da imperatore,
avrò un impero
per un paio d’ore:
per volere mio dovranno
levarsi la maschera
quelli che la portano
ogni giorno dell’anno…
E sarà il Carnevale
più divertente
veder la faccia vera
di tanta gente.

Giuseppe Ungaretti


Ogni anno, mentre scopro che febbraio
È sensitivo e, per pudore, torbido,
Con minuto fiorire, gialla irrompe,
La mimosa. S’inquadra alla finestra
Di quella mia dimora d’una volta,
Di questa dove passo gli anni vecchi.

Mentre arrivo vicino al gran silenzio,
Segno sarà che niuna cosa muore
Se ne ritorna sempre l’apparenza?

O saprò finalmente che la morte
Regno non ha che sopra l’apparenza?

Tutte le poesie (Mondadori, 2009)

Francesca Serragnoli


Quando dai il cambio alle colline
al cielo esausto di febbraio, sconfitto
hai un chiaro delicato verde bottiglia
una dilagante profondità di fiume

quando vi date il cambio tu e il tramonto
a ritmi imprecisati
mi confondo e non so dove guardare

se dai il cambio al cielo
nel momento in cui si oscura
quando il blu mi lascia sola
l’infinito sceglie le tue mani

il vetro dell’eurostar trattiene
il prezioso peso di un’ombra
ferita da un riflesso
una divinità passeggera, tremante
che ha nei miei occhi
le sue candele.

 

© Inedito di Francesca Serragnoli