Quell’abbraccio te lo sei preso tutto,
lo hai sentito premere tra le scapole:
un bene semplice che non ti raggiunge.
È una trincea la casa materna dove mi ospiti,
in cui i morti spiano le mie voglie, i tuoi gesti
misurati: non eccedi in niente, emargini
ai miei occhi le stanze più intime, chiedi scusa
per il disordine e poi dici di no, pronunci
le parole vuoto e fermo per intendere una fine,
per benedire nel sonno dopo la fatica
questo uso incosciente dell’affetto.
Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90. Vol. 1 (Interno Poesia Editore, 2019)
Foto di Daniele Ferroni