Oggi non volevo che partissi.
Sabbia sempre sabbia era,
gli ombrelloni dello stesso
colore indefinito, calmo il Sole, corde
in fila a definire dubbie appartenenze,
scogli a limitarne l’orizzonte –
sembravano comparse.
Il tempo derubato
da ogni fioca prospettiva.
“Non partire”, non dicevo.
Tutto, cieco, minacciava
la disgregazione e io sforzavo
i miei discorsi per tenere viva
l’attenzione del tuo sguardo –
una parola ancora –
azzurro pietra nel mio fondo
buio. Duro, carsico,
lo spiraglio in cui mi infilo
quando come goccia intera
scendo nel tuo mondo,
senza rinunciare al cielo.
Sei restato.
Dittico dell’acqua (Industria & Letteratura, 2022)