Rilke: dopo l’incendio
La mattina di primo autunno esitava,
restia alla novità, un vuoto dietro
i tigli arsi che ancora s’affollavano attorno
alla casa nella brughiera, ora solo un altro muro
dove i giovani si raccoglievano da chissà dove
si inseguivano e gridavano e correvano selvaggi in branco.
Eppure al suo apparire cadde il silenzio,
il figlio del luogo che con un lungo bastone biforcuto
estrasse una latta sformata o un pentolino
da sotto le travi calde e mezzo bruciate;
e poi, come chi ha un racconto ambiguo da fare,
si voltò verso i presenti e si affannò
per fare loro capire cosa c’era stato, lì.
Perché ora, ogni cosa svanita, tutto sembrava
molto più strano, più irreale del faraone.
Lui pure era cambiato: straniero in mezzo a loro.
District e Circle (Mondadori, 2009)