Charles Bukowski


sorteggio fortunato

dopo decenni di povertà
ora che mi avvicino alla
tomba,
d’improvviso ho una casa, la macchina nuova,
sauna, piscina, computer.

mi distruggerà tutto questo?
be’, qualche cosa mi dovrà distruggere
ben presto.

i ragazzi in galera, nei mattatoi,
nelle fabbriche, sulle panchine dei parchi, negli
uffici postali, nei bar
adesso non mi crederebbero
mai.

faccio fatica a credere a me stesso.
e non sono diverso
da come ero nei cubicoli
della fame e della pazzia.
l’unica differenza
è che sono
più vecchio.
e bevo vino
più buono.
tutto il resto sono
fesserie,
un sorteggio
fortunato.

la vita può cambiare in un decimo
di secondo.
o a volte può impiegarci
70
anni.

 

Le ragazze che seguivamo (Guanda, 2006), trad. it. M. Bocchiola

Charles Bukowski

buk

Il mio fallimento

penso ai diavoli dell’inferno
e fisso un
bel vaso di
fiori
mentre la donna in camera mia
rabbiosa accende e spegne la luce
di continuo.
abbiamo litigato di
brutto
e io me ne sto qui seduto a fumare
sigarette
indiane
e intanto alla radio le
preghiere di un cantante lirico non
sono nella mia
lingua.
fuori, la finestra alla
mia sinistra rivela le luci
notturne della
città e io vorrei solo
avere il coraggio di
spezzare questo semplice orrore
e rimettere le cose
a posto
ma la mia rabbia meschina
me lo
impedisce.

mi rendo conto che l’inferno è solo quello che ci
creiamo noi,
a fumare queste sigarette,
qui ad aspettare,
qui a fantasticare,
mentre nell’altra stanza
lei continua a
starsene lì ad
accendere e spegnere
la luce,
accendere e
spegnere.

I cavalli non scommettono sugli uomini (e neanche io) – Minimum fax, 2004 – trad. it. D. Abeni

Charles Bukowski

i piaceri dei dannati

i piaceri dei dannati
si limitano a rapidi momenti
di felicità:
come gli occhi di un cane che ti guarda,
o uno slargo di cera,
come un incendio ghermisce il municipio,
la contea,
il continente,
come un incendio ghermisce i capelli
di vergini e di mostri;
e il mormorio dei falchi sugli alberi di pesco,
il mare che gli scorre fra gli artigli,
il Tempo
ubriaco e madido,
e tutto in fiamme,
tutto bagnato,
tutto va bene.

 

Le ragazze che seguivamo (Guanda, 2006)

Charles Bukowski

i molli

son sempre lì a proclamare
che adesso si concentreranno
sul lavoro, che di solito è
dipingere o scrivere.
è noto, naturalmente, che hanno
talento, è solo che… bè…
non hanno ancora avuto
un’occasione.
troppi problemi si son messi
in mezzo: affari andati male, occupazioni per
sbarcare il lunario, figli, malattie, ecc.
ma adesso, proclamano,
penseranno solo a quello.
si concentreranno sul
lavoro,
adesso è finalmente venuto
il momento.
il talento ce l’hanno.
adesso il mondo se ne accorgerà.
sissignore, ci siamo.

questi tizi sono dappertutto.
sempre in procinto
di.
quasi mai cominciano.
e quando lo fanno
s’arrendono subito.
è una sorta di
capriccio.
vogliono la fama.
la vogliono in fretta.
ma non hanno mica fretta
di mettersi al lavoro
sono capaci solo di sognare
e proclamare,
proclamare,
proclamare.

Poesie (Feltrinelli, 2002), trad. it. Enrico Franceschini