Carol Ann Duffy

The Dolphins

World is what you swim in, or dance, it is simple.
We are in our element but we are not free.
Outside this world you cannot breathe for long.
The other has my shape. The other’s movement
forms my thoughts. And also mine. There is a man
and there are hoops. There is a constant flowing guilt.

We have found no truth in these waters,
no explanations tremble on our flesh.
We were blessed and now we are not blessed.
After travelling such space for days we began
to translate. It was the same space. It is
the same space always and above it is the man.

And now we are no longer blessed, for the world
will not deepen to dream in. The other knows
and out of love reflects me for myself.
We see our silver skin flash by like memory
of somewhere else. There is a coloured ball
we have to balance till the man has disappeared.

The moon has disappeared. We circle well-worn grooves
of water on a single note. Music of loss forever
from the other’s heart which turns my own to stone.
There is a plastic toy. There is no hope. We sink
to the limits of this pool until the whistle blows.
There is a man and our mind knows we will die here.

 

*

 

I Delfini

Mondo è ciò in cui nuoti, o danzi, è semplice.
Siamo nel nostro elemento ma non siamo liberi.
Fuori da questo mondo non puoi respirare a lungo.
L’altro ha la mia forma. Il movimento dell’altro
crea i miei pensieri. Ed anche il mio. C’è un uomo
e ci sono i cerchi. C’è un fluire costante di colpa.

Non abbiamo trovato verità in queste acque,
nessuna spiegazione trema sulla nostra carne.
Eravamo benedetti e ora non lo siamo.
Dopo aver viaggiato qui per giorni, iniziammo
a tradurre. Era lo stesso spazio. È
lo stesso spazio sempre e sopra è l’uomo.

E ora non siamo più benedetti, il mondo
non più profondo per i sogni. L’altro lo sa
e per amore riflette me a me stesso.
Vediamo la nostra pelle d’argento guizzare, ricordo
di qualche altro luogo. C’è una palla colorata
da dover bilanciare sinché l’uomo non scompare.

La luna è scomparsa. Giriamo in tondo a logori solchi
d’acqua su un’unica nota. Musica di perdita continua
dal cuore dell’altro che rende il mio di pietra.
C’è un giocattolo di plastica. Non c’è speranza. Scendiamo
ai limiti di questa piscina sinché soffia il fischio.
C’è un uomo e la nostra mente sa che moriremo qui.

 

Mean Time (Anvil Press Poetry, 1993), traduzione di Stefania Zampiga

Carol Ann Duffy

Carol-Anne-Duffy-

 

La signora Van Winkle

Sprofondai come un sasso
nelle acque fonde e stagnanti della mezza età,
con acciacchi da capo a piedi.

Mi buttai sul cibo.
Rinunciai a fare moto.
Mi face bene.

E mentre lui dormiva
mi trovai dei passatempi.
Dipinsi. Visitai ogni sognato monumento:

la torre di Pisa.
Le Piramidi. Il Taj Mahal.
Feci un piccolo acquerello di ognuno.

Ma la cosa migliore,
quello che batté di gran lunga tutto il resto
fu l’addio non troppo sofferto al sesso.

Fino al giorno in cui
tornai a casa col mio pastello del Niagara
e lui seduto sul letto agitava un tubetto di Viagra.

 

La moglie del mondo (Le Lettere, 2002), a cura di Giorgia Sensi e Andrea Sirotti

Carol Ann Duffy

Anne Hathaway

Il letto in cui ci amavamo era un mondo vorticoso
di foreste, castelli, fiaccole, scogliere, mari
in cui lui si tuffava in cerca di perle. Le parole del mio amore
erano una pioggia di stelle cadenti come baci
su queste labbra; il mio corpo faceva col suo ora una rima
più dolce, ora un’eco, un’assonanza; il suo tocco
era un verbo che danzava in mezzo a un nome.
Certe notti sognavo che mi aveva scritto, il letto
una pagina sotto le sue mani di scrittore. Romanzo
e dramma recitati da odore, gusto, tatto.
Nell’altro letto, il migliore, sonnecchiavano gli ospiti,
sbavando la loro prosa. Vive l’amore mio, ride –
lo tengo della mia testa di vedova nel forziere
come lui teneva me in quel letto, non il migliore.

 

La moglie del mondo (Le Lettere, 2002), traduzione e cura di Andrea Sirotti e Giorgia Sensi.

Carol Ann Duffy


Valentine

Not a red rose or a satin heart.

I give you an onion.
It is a moon wrapped in brown paper.
It promises light
like the careful undressing of love.

Here.
It will blind you with tears
like a lover.
It will make your reflection
a wobbling photo of grief.

I am trying to be truthful.

Not a cute card or a kissogram.

I give you an onion.
Its fierce kiss will stay on your lips,
possessive and faithful
as we are,
for as long as we are.

Take it.
Its platinum loops shrink to a wedding-ring,
if you like.
Lethal.
Its scent will cling to your fingers,
cling to your knife.

 

*

 

A San Valentino

Non una rosa rossa o un cuore di raso.

Ti do una cipolla.
È una luna avvolta in ruvida carta scura.
Promette luce
come il lento spogliarsi dell’amore.

Eccola.
Ti accecherà di lacrime
come un amante.
Renderà il tuo riflesso
un traballante ritratto di dolore.

Sto cercando di essere onesta.

Non un biglietto lezioso o baci per interposta persona.

Ti dò una cipolla.
Il suo bacio pungente resterà sulle tue labbra,
possessivo e fedele
come noi,
finché lo saremo noi.

Prendila.
I suoi cerchi di platino si riducono a un anello nuziale,
se vuoi.
Letale.
Il suo odore si appiccicherà alle tue dita,
al tuo coltello.

 

La donna sulla luna (Le Lettere, 2011), a cura di Giorgia Sensi e Andrea Sirotti

Carol Ann Duffy

Carol-Anne-Duffy-

 

Drams
Goccetti


The snow melt early,
meeting river and valley,
greeting the barley.

Neve già sciolta,
incontra fiume e valle,
saluta l’orzo.



In Glen Strathfarrar
a stag dips to the river
where rainclouds gather.

In Glen Strathfarrar
un cervo beve al fiume
tra nubi nere.



Dawn, offered again,
and heather sweetens the air.
I sip at nothing.

Alba ancor s’offre,
aria dolce d’erica.
Sorseggio il nulla.



A cut-glass tumbler,
himself splashing the amber …
now I remember.

Bicchiere inciso,
lui che sciaborda l’ambra…
ora ricordo.



Beautiful hollow
by the broad bay; safe haven;
their Gaelic namings.

All’ampia baia
bella conca, riparo;
celtici i nomi.



It was Talisker
on your lips, peppery, sweet,
I tasted, kisser.

Sulle tue labbra
Talisker: baci dolci,
pepati, gustai.



Under the table
she drank him, my grandmother,
Irish to his Scotch.

Sotto il tavolo
lo beveva mia nonna,
Irlanda allo Scotch!



Barley, water, peat,
weather, landscape, history;
malted, swallowed neat.

Orzo acqua torba,
tempo paesaggio storia;
tracanno il malto.



Out on my Orkney’s boats,
spicy, heather-honey notes
into our glad throats.

Alle Orcadi,
note di spezie e miele
in liete gole.



Allt Dour Burn’s water –
pure as delight, light’s lover –
burn of the otter.

Acqua dell’Aldour –
luce, delizia pura –
rio della lontra (1).



The gift to noses –
bog myrtle, aniseed, hay,
attar of roses.

Doni odorosi –
mirto, anice e fieno,
nettar di rose.



Empty sherry casks,
whisky – sublime accident –
a Spanish accent.

Botti di sherry,
il whisky – bella sorte –
parla spagnolo.



Drams with a brother
and doubles with another…
blether then bother.

Con un fratello
un goccio. E con un altro…
blatero e taccio.



The perfume of place,
seaweed scent on peaty air,
heather dabbed with rain.

Aroma loci,
sentore d’alghe in aria,
erica e pioggia.



With Imlah, Lochhead,
Dunn, Jamie, Paterson, Kay,
Morgan, with McCaig.

Con Imlah, Lochhead,
Dunn, Jamie, Paterson, Kay,
Morgan, con McCaig (2).



Not prose, poetry;
crescendo of mouth music;
not white wine, whisky.

Poesia non prosa;
musica della bocca;
non vino, whisky.



Eight bolls of malt, to
Friar John Cor, wherewith to
make aquavitae.

Otto bocce di
malto a fra’ John Cor, con cui
fare acqueviti (3).



A recurring dream:
men in hats taking a dram
on her coffin lid.

Sogno frequente:
tizi in lutto bevono
sulla sua bara



The sad flit from here
to English soil, English air,
from whisky to beer.

Triste trasferta
a terra ed aria inglesi:
da whisky a birra.



For joy, grief, trauma,
for the newly-wed, the dead –
bitter-sweet water.

Per sposi e morti,
gioie, dolori e traumi –
acqua agrodolce.



A quaich, Highland Park;
our shared sips in the gloaming
by the breathing loch.

Coppa a Highland Park;
sorsi insieme la sera
al soffio del loch.



The unfinished dram
on the hospice side-table
as the sun came up.

Resti di un goccio
al letto dell’ospizio;
sorgeva il sole.



What the heron saw,
the homesick salmon’s shadow,
shy in this whisky.

Ciò che l’airone
vide: triste salmone
ombra è nel whisky.

1 Allt Dour burn (anglicizzato in Alldour), in gaelico significa «torrente della lontra» dalle cui acque si ricava il whisky Blair Athol.
2 Poeti scozzesi contemporanei.
3 Registrato nel Exchequer Rolls del 1494, è il primo documento attestato sulla distillazione del malto in Scozia.

Le api (Le Lettere, 2014), a cura di Giorgia Sensi e Andrea Sirotti

Carol Ann Duffy

Carol-Anne-Duffy-

 

La donna della luna

Carissime, vi scrivo dalla luna
dove mi nascondo dietro la famosa luce.
Come potevate mai pensare un uomo quassù?
Una mucca ha fatto un salto. Il piatto è scappato

col cucchiaio. Ciò che mi è giunto da voi sono gioie, i lutti,
le risate, le perdite, i sogni, le vostre vite
brevi, la mia lunga, una geniale solitudine. Devo avere
un migliaio di nomi per la terra, mia vocazione azzurra.

Me ne vado in giro, la luna dieta di luce, un filo di pera,
spicchio di limone, fetta di melone, mezza arancia,
cipolla d’argento; il vostro suono umano cade nello spazio,
la canzone della nascita, la canzone dell’amante, la canzone della morte.

Affezionata come le parole alle cose, io fisso attonita, truce; deserti
dove c’erano foreste, mari malsani. Quando scende la notte, vi vedo
ricambiare lo sguardo come se udiste il mio Carissime,
cosa avete fatto, cosa avete fatto al mondo?

 

Le api (Le Lettere, 2014), trad. it. G. Sensi e A. Sirotti