Durs Grünbein

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Ora di ginnastica

La mattina accoccolati in fila come classe,
davanti a una spalliera, ed eravamo piccoli
la pelle d’oca per il freddo. – “Pronti!”,

ci gridava il maestro. Lo chiamavamo il porco.
Quanto tempo fa, un mondo d’ombre. E come avremmo
voluto essere via, lontani, in quell’ora di sport.

Ora lo siamo: molto lontani. E trent’anni più vecchi.
Il porco è morto. Fu colpito da infarto.
Ma il freddo non fu mai più così freddo

come in palestra quei mattini presto. – “Chi sarà forte?”
Chi si solleva appeso alla sbarra, con le labbra blu?
Chi si ritira nel suo guscio di chiocciola?

 

Strofe per dopodomani (Einaudi, 2011), trad. it. A. M. Carpi

Yehuda Amichai

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Quand’ero bambino

Quand’ero bambino
i fili d’erba e gli alberi maestri s’innalzavano sulla riva
e per me lì disteso erano
tutti uguali,
perché salivano al cielo più in alto di me.
Avevo solo le parole di mia madre
come una fetta di merenda avvolta in carta frusciante
e non sapevo quando sarebbe tornato mio padre,
perché oltre la radura c’era un altro bosco.

Ogni cosa porgeva la sua mano,
cozzava un toro nel sole
e di notte la luce delle strade
accarezzava le mie guance e i muri,
e la luna, una grossa anfora, si chinava su di me
a spegnere la sete del mio sonno.

 

Poesie (Crocetti, 2001), trad. it. Ariel Rathaus

Maria Grazia Calandrone

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Arietta dei bambini

L’aria, la prima
che hai respirato, era aria di marzo e di mattina. Il sole
ardeva quieto nella sua onda
dalla finestra grande perché grande
era il cuore
e disinteressato
come il sole che appoggia la sua luce sulle acque del fiume
e naviga chiaro
fino al mare
dove lo spazio è tutto attraversato
da fischi di gabbiani e più niente
fa male. È bello custodire
l’aria nuova sul viso di chi nasce, con mani
umane conservare
sacro il sacro, fare l’aria più chiara dove tocca
il cuore, perché il cuore sia semplice e leggero
come un aquilone
e altre cose che vanno dalla terra al cielo.
Bello è dire farò quello che posso
e più di me, come tutte le altre sulla terra: prendi, vita
dalla mia vita
la tua innocente libertà.

 

da Sulla bocca di tutti (Crocetti, 2010)