Ora di ginnastica
La mattina accoccolati in fila come classe,
davanti a una spalliera, ed eravamo piccoli
la pelle d’oca per il freddo. – “Pronti!”,
ci gridava il maestro. Lo chiamavamo il porco.
Quanto tempo fa, un mondo d’ombre. E come avremmo
voluto essere via, lontani, in quell’ora di sport.
Ora lo siamo: molto lontani. E trent’anni più vecchi.
Il porco è morto. Fu colpito da infarto.
Ma il freddo non fu mai più così freddo
come in palestra quei mattini presto. – “Chi sarà forte?”
Chi si solleva appeso alla sbarra, con le labbra blu?
Chi si ritira nel suo guscio di chiocciola?
Strofe per dopodomani (Einaudi, 2011), trad. it. A. M. Carpi