Anna Salvini

La conta dei danni

Dopo la tempesta il pioppeto
allignato lungo la carrabile
ha un’altra prospettiva: giacere
inerme, allineato a terra, composto
come il mio dolore.

La conta dei danni indugia nella voce
di mia sorella, si farà legna
con tutti quei caduti, un camposanto
senza croci e senza corpi
e si faranno nuovi solchi, anche la nebbia
avrà cura di questa attesa, senza rabbia.

Il respiro – ferito –
riposa nella voragine
dove già cresce l’erba.

Inedito

Anna Salvini

anna salvini interno poesia

Miracoli

Ti lascio abitare ogni angolo
della casa, far parte
di un quadro, scegliere
il film

il vaso dei fiori però
riempilo
ogni volta che puoi

l’odore sugli abiti lo tengo
stretto, lo stomaco anche
quando siedi con me
sul divano

sono piccoli miracoli le isole
che fa la vita, questo adagiarsi
di polvere e sole
che veste gli spazi, impregna
ogni singola fibra
ma non ci contiene del tutto

e non dico di te
perché sei solo tu
soltanto
la radice
che lega le lingue
tu solo conosci il nome
di tutte le stanze, il ritrarsi
del lago quando fa notte

io faccio
come se niente fosse

come la pioggia
del mio starti accanto.

 

© Inedito di Anna Salvini

© foto di Marco Rodolfo