Riccardo Canaletti


Al porto i pescatori

i rumori del porto sono jazz
le onde battono e ribattono e battono
sul legno improvvisando.

i pescatori non abbassano lo sguardo
e mettono lucciole alle lenze.
uno bestemmia e l’altro
più giovane lo guarda tacendo.
la radio trasmette la partita
qualcuno perde e c’è chi strappa
la scommessa. vento di piscio e salsedine
al faro. i passanti ignorano la danza
dei pesci all’amo fuori dall’acqua.

le voci anziane raccontano di amori
passati in altre notti all’alto mare.
i ragazzi ascoltano e ancora tacciono
quasi nudi come gli altri prima d’ora.

io vorrei delle comete scrivere
accese d’estate nel traffico serale
mentre osservo queste due generazioni
inciampando come nella vita.

 

La perizia della goccia (Affinità Elettive, 2017)

Giuseppe Nibali

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Scrivi pennellate nuove
diverse
stese sul foglio le ossa
riverse, le spighe e
le macine in frantumi
schiacciano al cielo una
notte di ventri – fitomorfi
come d’agave come di zagara – zoomorfi
come di cagna.

L’isola ha i seni vizzi
l’uva pesta
il mosto è uno sperma
mostruoso, un mirtillo
protruso che ha una faccia
di baffi

dipingete questa Sicilia
che non rimanga impunita
la prigionia splendente.

 

da Come dio su tre croci (Affinità Elettive, 2013)