a Fabio Pusterla
Che cos’ha in comune con noi
questa frangia di Alpi
radiosa e grande
che pare lì ferma aspettare da secoli?
Le sue incurvature, la roccia tagliente
mandano talvolta segnali, barbagli
sinistri e seducenti, attendono chete
il momento propizio.
Verrà un giorno una nube di aria
e di terra, si staccherà lucente
dalla montagna, verrà
a riprendersi quel che le appartiene,
la pietra il legno le case il torrente –
e noi con lei transumanti in un sonno
perpetuo: la fatica, il vento,
la neve.
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