Franco Fortini


Secondo riassunto

Ho lavorato tutti gli anni, ho veduto
poco mutar le stagioni dietro i vetri, lavorando
per l’auto, i giornali, i medici, il cibo e la casa.
Non quello che dovevo ma nemmeno
quello che mi piaceva, facendo; non con l’animo
lento dei savi, né con l’occhio lucente
né con la mente allegra.
Ma l’acqua buia oltre l’avvenire,
il lago fermo che in solitudine sta,
io l’ho saputo dire; e voi che siete
esitanti su queste parole sappiate che è,
dietro il pianto superbo e la debole ira ,
in voi eguale e in me.

Rivista “Poesia” (n. 80, gennaio 1995)

Un pensiero su “Franco Fortini

  1. Superba!
    L’involucro di acqua e olio che frammisto ci scuote, e poi, ineluttabilmente separa ” . . . e voi che siete
    esitanti su queste parole sappiate che è,
    dietro il pianto superbo e la debole ira ,
    in voi eguale e in me.”

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