Anna Salvini

La conta dei danni

Dopo la tempesta il pioppeto
allignato lungo la carrabile
ha un’altra prospettiva: giacere
inerme, allineato a terra, composto
come il mio dolore.

La conta dei danni indugia nella voce
di mia sorella, si farà legna
con tutti quei caduti, un camposanto
senza croci e senza corpi
e si faranno nuovi solchi, anche la nebbia
avrà cura di questa attesa, senza rabbia.

Il respiro – ferito –
riposa nella voragine
dove già cresce l’erba.

Inedito

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