Ora sia il tuo passo
più cauto: a un tiro di sasso
di qui ti si prepara
una più rara scena.
La porta corrosa d’un tempietto
è rinchiusa per sempre.
Una grande luce è diffusa
sull’erbosa soglia.
E qui dove peste umane
non suoneranno, o fittizia doglia,
vigila steso al suolo un magro cane.
Mai più si muoverà
in quest’ora che s’indovina afosa.
Sopra il tetto s’affaccia
una nuvola grandiosa.
Ossi di seppia (Mondadori, 2016)
“Ora sia il tuo passo
più cauto: a un tiro di sasso
di qui ti si prepara
una più rara scena.”
Germina l’atto di distanziamento, l’appalesarsi attonito di ciò che precorre.
“La porta corrosa d’un tempietto
è rinchiusa per sempre.”
Il varco che accosta i battenti e nell’atto di richiudersi spegne anche l’ultimo filare di luce.
“E qui dove peste umane
non suoneranno, o fittizia doglia,
vigila steso al suolo un magro cane.”
La dolenza anche il rendersi sordi all’altrui dolere.
MaestrO da sempre, la sua poesia fatta di angoli nascosti da scoprire….