Eugenio Montale


Ora sia il tuo passo
più cauto: a un tiro di sasso
di qui ti si prepara
una più rara scena.
La porta corrosa d’un tempietto
è rinchiusa per sempre.
Una grande luce è diffusa
sull’erbosa soglia.
E qui dove peste umane
non suoneranno, o fittizia doglia,
vigila steso al suolo un magro cane.
Mai più si muoverà
in quest’ora che s’indovina afosa.
Sopra il tetto s’affaccia
una nuvola grandiosa.

Ossi di seppia (Mondadori, 2016)

2 pensieri su “Eugenio Montale

  1. “Ora sia il tuo passo
    più cauto: a un tiro di sasso
    di qui ti si prepara
    una più rara scena.”
    Germina l’atto di distanziamento, l’appalesarsi attonito di ciò che precorre.

    “La porta corrosa d’un tempietto
    è rinchiusa per sempre.”
    Il varco che accosta i battenti e nell’atto di richiudersi spegne anche l’ultimo filare di luce.

    “E qui dove peste umane
    non suoneranno, o fittizia doglia,
    vigila steso al suolo un magro cane.”
    La dolenza anche il rendersi sordi all’altrui dolere.

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