Nel ventre della piscina verde mela
Nel ventre della piscina verde mela
dell’albergo per turisti
di Puerto Iguazù,
spogliati del caldo atroce
delle sei di pomeriggio,
sono stata la tua sposa.
Sono stata il muschio dello stagno
che nessuno pulisce più da mezzo secolo;
la facciata coloniale
con la pelle crepata agli angoli;
il bottone saltato dalla giacca del barista.
Ma tutto questo alle spalle.
Davanti, solo la tua schiena che faceva capriole,
e oltre, più lontano, le luci del fiume Paranà
tagliato in tre dagli uomini,
con i suoi pesci gatto che ridono a crepapelle
scivolando tra le frontiere senza documenti.
Davanti, solo farfalle arancioni e bianche
entrate in piscina di nascosto, come noi.
Sul bordo un vecchio signore russo
seduto a fumare, parlare al telefono e guardarci con sospetto,
tutti troppo brevi e troppo allegri per sfiorargli il naso.
Davanti, la tua faccia azzurra dei giorni straordinari,
del tempo seduto per terra a giocare coi bambini.
Inedito
Bellissima visione!
Non so il perché, ma mi ha colpito moltissimo. Mi ha colpito soprattutto il finale, con questo cambiamento di panorama; dalla natura alla prospettiva di un uomo. Bravissima!