Marco Villa


Vorrei essere un personaggio, o una figura,
come il tizio grasso con canottiera attillata
intento al suo hot dog, nominato di sfuggita
a p. 125 come dettaglio del paesaggio,
utile per caratterizzare il degrado
e la sporcizia e forse forse il calore vitale
di una Brooklyn al cambio di secolo
(cosa connoterei io? non importa);
oppure uno di quei ragazzi che corrono
solo per fare da effetto di realtà
al v. 4 di una poesia del secondo Novecento;
o la comparsa che in fondo al bancone
affoga nessuna disperazione nell’atto bellissimo
di ordinare un altro bicchiere,
e forse pensa al rapporto semplice
che lega la sua ovvia risposta al suo
ovvio fallimento…

Vorrei essere un personaggio, una figura
della morte o di un’altra vita,
vite che abitano in un gesto marginale,
dotate di profondità
ma di una profondità
tutta felicemente occupata in quel gesto
libera

ma la volontà è debole e presto
torno ammanettato, confuso,
alla mia capacità di fare del male,
e il dovere di amare.

Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90. Vol. 3 (Interno Poesia Editore, 2022)

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