esilio
Chiedimi dell’ombra
disertata alla radice degli ulivi
così stanchi di quest’afa
mai sospetta. Detesto
della terra i rumori impolverati
il disordine dei vivi
la tua voce sminuzzata
dalla patria-lembo
che mai brucia.
Nell’arsura dei tuoi occhi
sono goccia dissoluta
il non-ritorno.
Con quale leggerezza
ci rimarremo accanto
nella sacralità del dubbio.
Inedito
E spero che lo rimanga !