
BELLO AND THE RED UMBRELLA
At the Galleria dell’Accademia in Firenze,
a solitary old man with rheumy eyes
tilts toward Michelangelo’s David,
who the guide with his red umbrella tells,
is always viewed from below
and at a distance. The stretched marble limbs,
rippled sinew, tragically beautiful muscles.
Eyes the colour of storms
but each faces a different direction.
And at 17 feet, David is a Goliath.
To a bench I go, marvelling the old man
watching David. My legs tire easily now.
No longer immune to gravity.
Our bodies spool around our hips.
Some think bellezza or beauty left us long ago.
Perhaps, but not the need for allure or desire.
David, his V-ed torso, for five centuries now,
ascending always into the light above us.
His arm repaired, broken once by something
tossed from a balcony, the guide said.
Looks good for his age, someone quips
The crowd snickers. For we are at an age –
we follow red umbrellas through crowds.
We too have been mended, once or twice.
And know there is bellezza too,
in the old man’s gratitude, and ours.
I’m taken by him more than David, I’m afraid.
We may be old but not our desire or humility.
Such beauty in our awestruck little crowd,
and all that all we imagine
at David’s delicate marble feet.
Giovane bellezza in un corpo antico
– young beauty in an ancient body.
BELLO E L’OMBRELLO ROSSO
Alla Galleria dell’Accademia di Firenze,
un vecchio solitario con gli occhi arrossati
si piega verso il David di Michelangelo,
che, racconta la guida con l’ombrello rosso,
si vede sempre dal basso
e a distanza. Le membra di marmo tese,
tendini increspati, muscoli tragicamente belli.
Occhi del colore delle tempeste
ma ognuno rivolto in una direzione diversa.
E da cinque metri, David è un Golia.
Siedo su una panchina, meravigliato dal vecchio
che osserva il David. Le mie gambe si stancano facilmente ora.
Non più immune alla gravità.
I nostri corpi avvolti intorno ai fianchi.
Alcuni pensano che la bellezza o beauty
ci abbia lasciato molto tempo fa.
Può essere, ma non il bisogno di fascino o desiderio.
David, il suo busto a V, ormai da cinque secoli,
ascende sempre nella luce sopra a noi.
Il suo braccio riparato, rotto una volta da qualcosa
lanciato da un balcone, disse la guida.
Sembra in gamba per la sua età, scherza qualcuno
La folla ridacchia. Perché abbiamo un’età –
seguiamo ombrelli rossi tra la folla.
Anche noi siamo stati riparati, un paio di volte.
E sappiamo che c’è anche la bellezza,
nella gratitudine del vecchio, e nella nostra.
Sono preso più da lui che dal David, temo.
Possiamo essere vecchi ma non il nostro desiderio o umiltà.
Tale bellezza nel nostro gruppetto sbalordito,
e tutto ciò che immaginiamo
ai delicati piedi di marmo di David.
Young beauty in an ancient body
– giovane bellezza in un corpo antico.
Traduzione dell’autore con la collaborazione di Sandro Pecchiari