C’è modo e modo di sparire
Ho creduto
di essere facilmente riconoscibile
dal mio leggiadro anulare
(ora tutto ingobbito)
e dal cane piumato
che mi accompagna.
Ho creduto di poter essere
una nappina appesa al Suo abat-jour,
Donna Decrepitudine.
La sabbia rosicchia la mia sagoma.
Scompaio,
divengo con lei una cosa sola.
C’è modo e modo di sparire (Adelphi, 2013), cura e traduzione di O. Fatica, A. Bernacchia
Grazie per la poesia 🙂 Piccola precisazione: il volume è sì a cura di Ottavo Fatica, cui si deve la traduzione delle poesie dall’inglese, ma la traduzione del corpus dal romeno, dunque anche questa poesia, è a cura di Anita Bernacchia.
Grazie per la precisazione. Abbiamo inserito anche Anita Bernacchia 🙂